Vino novello in Toscana

Ya–hoo! Il 30 ottobre è la data ufficiale dell’entrata sul mercato del vino novello. Si tratta di un evento che calza a pennello – come si suol dire – con la stagione autunnale, i suoi colori ma soprattutto i suoi sapori, che ben si sposano con questo protagonista stagionale. Se non l’hai ancora preso in considerazione, ti consiglio di organizzarti in modo da avere un pò di tempo durante il tuo soggiorno in Toscana per includere qualche degustazione di vino novello tra le tue attività. Vi sono molti festival e sagre in Toscana questo novembre, dove potrai assaporare il vino nuovo e molti altri prodotti tipici stagionali, come quella di Montespertoli, Montemurlo e Pitigliano.

La Toscana è al secondo posto per la produzione di questa specialità – il Veneto e la Toscana da soli producono il 50% del vino novello italiano.

Ma fai attenzione quando leggi le etichette! Secondo la tradizione, la stagione autunnale cominciava quando i contadini erano soliti aprire i tini contenenti il vino fermentato per controllare lo stato di avanzamento del cosiddetto “vino nuovo”, da non confondere assolutamente con il “novello”, varietà distinta da una sua propria procedura di invecchiamento.

Come viene fatto il vino novello?

Il processo di fermentazione si basa sugli enzimi presenti sulla buccia dei chicchi di uva non ancora pressata che trasformano una piccola percentuale di zucchero in alcol. Tutto comincia mettendo interi grappoli d’uva in apposite cisterne con anidride carbonica (macerazione carbonica), in modo da prevenire qualsiasi contatto con l’ossigeno che darebbe inizio al processo di fermentazione.

Tuscan vino novello fermentation process
Foto by juanjotarud.com

Il peso dei grappoli causa inevitabilmente una rottura dei chicchi dovuta allo schiacciamento ed il succo che ne fuoriesce comincia a fermentare grazie al lavoro dei lieviti naturalmente presenti: la prima fase dura da una a due settimane. Dopo 5 / 20 giorni l’uva viene pressata, producendo un succo parzialmente dolce che concluderà il processo di fermentazione in una nuova cisterna.

Altri sapori nuovi

Il “vino nuovo” non è, comunque, l’unico a fare il suo debutto sul mercato in questa stagione: il tanto atteso Olio Extra Vergine di Oliva toscano comincia anch’esso a poter essere assaporato in tutta la sua amara bontà!

Si dice che in Toscana quest’anno le olive scarseggino, ma anche che il rendimento di queste piccole perle verdi e nere sia più alto del normale.

Per assaporarne il gusto, ti consiglio di andare ad uno dei numerosi festival dedicati all’olio di oliva, organizzati un pò in tutta la provincia di Firenze ed in Toscana, dove potrai degustare il risultato del nuovo raccolto in tutta la sua fragrante freschezza e comprarlo per portarlo a casa o come souvenir da regalare ad amici e parenti

In questa stagione, infatti, troverai abbondanza di prodotti tipici, a partire dalle patate e dalle birre artigianali fino alle specialità che Madre Natura ci regala ogni anno e di cui si prende particolarmente cura nei suoi boschi, caratterizzati dai tipici colori autunnali.

E se cerchi qualcosa che si abbini alla perfezione con un bicchiere di buon vino novello, non c’è scelta migliore delle castagne: che siano bollite, arrostite sulla brace o cucinate e trasformate in deliziosi dessert, il risultato è garantito al 100%!

E cosa ne pensi dei profumati tartufi, a cui vengono dedicati un sacco di festival in novembre? Il sapore è alquanto particolare, è vero, ma sono delle piccole, culinarie perle preziose. Altrettanto tradizionale è l’ambito fungo porcino: se stai ben attento, nel girellare per borghi e cittadine della Toscana, troverai appesi ovunque cartelloni pubblicitari di sagre dedicate ai porcini, ingrediente base di numerosi piatti e ricette locali. Un menù tipico? Pasta (magari fatta in casa) ai funghi, carne ai funghi, funghi fritti o alla griglia o magari un’insalata di funghi freschi con qualche goccia di “Aceto Balsamico di Modena”…ovviamente, funghi PORCINI!

Ti è venuta l’acquolina in bocca? A me…sì!

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