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Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

Arrivando a Prato, con l’autostrada A11 e uscendo al casello Prato Est, ti sarai accorto di un’enorme struttura futuristica al lato destro della strada nella periferia della città. Quello è il Centro per l’Arte contemporanea Luigi Pecci con una meravigliosa vista [dalla vetta dell’edificio] sullo skyline di Firenze.
Curiosa e amante di questa corrente artistica, in un giorno qualsiasi, ho preso la macchina e sono andata in visita al Pecci. Ho passato al suo interno diverse ore perdendomi tra la collezione permanente e le mostre temporanee.
In un giorno qualsiasi, appunto, al museo insieme a me non c’era quasi nessuno. Fruire dell’arte in completa solitudine e in perfetta contemplazione con me stessa, conoscermi più da vicino e scoprire le mie emozioni di fronte ad un quadro o a una installazione.

 

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato è il fulcro di questa corrente artistica in Toscana. Costruito ex novo, questo luogo ha il compito di divulgare, conservare, presentare le novità, le ricerche, le scoperte all’avanguardia che vengono fatte in: pittura, scultura, installazione, architettura, design, moda, fotografia, video, film, editoria, teatro, danza, performance, musica. Un punto di riferimento importante, con oltre mille opere e progetti artistici, che ha una storia pluriennale alle spalle [25 anni di vita]. Un contenitore di idee, di ricerca, di esposizione, che, negli anni, ha proposto tendenze e rivoluzioni in campo media, dalla seconda metà del Novecento a oggi. In una regione come la Toscana, molto famosa a livello artistico-storico-culturale non poteva di certo mancare un centro così altrettanto qualificato, culla delle novità e del progresso delle forme, dei colori, degli elementi e delle sensazioni tipiche dell’arte moderna e contemporanea. 

Se percorri la solita strada ogni giorno o se torni di nuovo a Prato ora ti accorgerai che la struttura è cambiata. Sono infatti in corso i lavori di ampliamento e rinnovo che daranno vita ad un nuovo centro museale. L’apertura è prevista per la Octoer 2015 ed io non vedo l’ora di passare un’altra giornata a stretto contatto con l’arte contemporanea. In questo momento, purtroppo, l’attività espositiva è sospesa e la collezione permanente è chiusa.
Ma tu, continua a passare accanto a quell’edificio e a sognarne il suo interno. Così, quando arriverà la primavera, la tua emozione sarà così forte che non potrai non visitarlo. 

Il Pecci è stato progettato negli anni Ottanta dell’architetto fiorentino Italo Gamberini [1907-1990], importante esponente del movimento razionalista toscano. Intorno a questo edificio, i lavori di ampliamento circolare sono una grande novità che gli daranno un nuovo volto. Proprio come l’arte va avanti, fa ricerche e procede verso nuove scoperte, così anche la culla di questa corrente deve rinnovarsi. Il lavoro è stato commissionato dalla famiglia Pecci a NIO architecten di Rotterdam, uno degli architetti all’avanguardia dell’innovativa scena olandese.

La capacità espositiva temporanea del Centro Pecci aumenterà e ci sarà la possibilità di presentare la collezione in varie tranches successive. Il progetto è una sfida culturale che viene proposta alla città di Prato e alla Toscana con lo scopo di:

  • aumentare lo spazio espositivo per permettere un’ampia presentazione sia del patrimonio permanente che di quello temporaneo,
  • migliorare la circolazione dei visitatori suddividendo meglio gli spazi interni e i progetti espositivi;
  • individuare un ingresso principale rivolgendo all’esterno: uffici, servizi di accoglienza, aule didattiche, spazi per la vendita commerciale, depositi e ristorazione, ormai parte integrante dell’offerta culturale del Pecci.

Lo studio NIO architecten di Rotterdam ha ideato per il centro museale una forma circolare con copertura metallica scintillante e dorata. Un segno, un ruolo importante, un edificio che si staglia nel paesaggio circostante in maniera decisa e maestosa per lanciare un segnale di innovazione. Come una ballerina che volteggia sicura su se stessa, con il suo compagno di danze [torre zigzagante], ad ogni passo lancia un messaggio: accetta stimoli dal territorio e condivide le novità.
Sensing the waves è il motto coniato a questo proposito da Maurice Nio.

Inoltre all’interno tecnologia e comodità [WiFi, internet, ascensori] ti aiuteranno a fruire meglio del centro. La forma sinuosa e circolare sarà una location fantastica per eventi e mostre temporanee. La Fabbrica di Cultura degli anni ’80 di Italo Gamberini si rinnova grazie al progetto avveniristico di Maurice Nio e si inserisce in un contesto di una città che si sta allargando e trasformando.

Questo luogo ogni giorno che passa mi provoca sempre più emozione. Questo fantastico mondo circolare di colore oro mi fa sognare. Basta fissarlo e immaginarmi al suo interno e le domande balzano scattanti alla mente: cosa ci sarà dentro? Quali mostre ospiterà? A quali eventi artistici potrò partecipare al suo interno?

Io, nel frattempo [continuando a fantasticare] attendo impaziente la prossima primavera per tornare al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, e tu?

CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI
Viale della Repubblica 277 - Prato
http://www.centropecci.it

Credit foto: Ivan D'Alì


Autore: Sara Boccolini

Laureata in Economia del Turismo a Rimini nel 2009 e dovendomi buttare nel mondo del lavoro ho capito che l’economia non faceva per me ma il turismo si. Viaggi e web 2.0 sono ora la mia più grande passione e il mio lavoro. Insomma: una pazza scatenata nata sotto il segno dell’Acquario, ecco chi sono!



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