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La nascita della pittura italiana

La nascita della pittura italiana

La nascita della pittura sacra viene spesso fatta coincidere con la nascita della pittura italiana e della sua identità. Tra i fondatori di quest'antica arte viene riconosciuto Cimabue, pittore fiorentino molto attivo nella seconda metà del Duecento.

Cimabue, di cui si hanno poche notizie, viene citato da Dante della Divina Commedia come il maestro del grande Giotto, dal cui genio fu poi eclissato ("Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, si che la fama di colui è scura" - Purgatorio XI). Il Vasari successivamente lo cita come colui che nacque "per dar i primi lumi all'arte della pittura".

Fu infatti la pittura di Cimabue a dare inizio a una nuova scuola pittorica fatta anche di sentimenti, che si distaccava dall'arte bizantina. Cimabue e poi il suo allievo Giotto, gettarono le basi della nuova pittura italiana.

La Vita

Sulla vita di questo grande pittore duecentesco si hanno poche notizie. Si sa che il nome Cimabue era il cognome per lui scelto, ma anche sul vero nome (Giovanni, Cenni o Bencivieni di Pepi) ci sono pareri e fonti discordanti.

Nasce a Firenze nel 1240 da una famiglia nobile fiorentina, che lo manda a studiare lettere presso il convento di Santa Maria Novella. Qui entra in contatto con maestri d'arte bizantina, chiamati a lavorare a Firenze. Presto si distacca "sì nella maniera, come nel colorire, dalla maniera dei maestri che gli insegnavano" (Vasari).

Intorno al 1270 realizza il Crocifisso di San Domenico ad Arezzo, e nel 1272 si reca a Roma. Al rientro a Firenze realizza il grande Crocifisso in legno per la Chiesa di Santa Croce, gravemente danneggiata dall'alluvione di Firenze del 1966.

Il periodo più attivo di Cimabue è intorno al 1280, anno in cui realizza la bellissima Madonna in trono con bambino, conservata al Louvre di Parigi. Negli anni successivi dipinge altre opere conservate oggi nei musei di tutto il mondo, come la Flagellazione alla Frick Collection di New York, la Maestà di Santa Maria de' Servi a Bologna, i mosaici del Battistero di Firenze. In questi anni inizia anche la collaborazione con Giotto.

Cimabue viene chiamato ad Assisi dal Papa Niccolò IV (1288-1292) per realizzare gli affreschi dell'abside nella Basilica Superiore (oggi molto rovinati) che rappresentano gli Evangelisti, la Storia della Vergine e due Crocefissioni. Nella Basilica Minore affresca una Madonna in Trono con San Francesco. Viene chiamato ad Assisi per il grande successo riscosso a Roma, anche se non si hanno opere di quel periodo.

Alla fine del Duecento realizza la Madonna in Maestà per la Chiesa di Santa Trinita di Firenze, oggi agli Uffizi. Tra il 1301 e il 1302 Cimabue è a Pisa per la decorazione a mosaico dell'abside del Duomo. Muore però nel 1302, lasciando incompiuta l'opera.

Le Opere

Cimabue è riconosciuto in tutto il mondo come il fondatore della pittura italiana moderna. Per primo infatti, nella seconda metà del Duecento, si distaccò dallo stile del mosaico bizantino. Le sue opere sono piene di sentimento, più vive, naturali e morbide. Egli gettò le basi per una nuova estetica, fatta di luce e inventiva, proseguita dal suo allievo Giotto.

Nonostante ancora oggi non ci sia un catalogo definitivo che descriva tutte le opere di Cimabue, quelle attribuitegli sono sicuramente dei capolavori, che vengono oggi conservate nei grandi musei italiani e internazionali.

Tra le sue opere giovanili maggiormente conosciute, c'è sicuramente il bellissimo Crocifisso ligneo di Santa Croce a Firenze. Realizzato intorno al 1270, rappresenta un Cristo sofferente, sinuoso dove la luce modella con il chiaroscuro il volume. Purtroppo il Crocifisso è stato irreparabilmente danneggiato dall'alluvione che colpì Firenze nel 1966.

Successivamente realizza la Madonna in trono con bambino, oggi al Louvre, che mostra una Madonna più naturale, disposta quasi razionalmente nello spazio. Quest'opera diventa quindi un nuovo modello a cui ispirarsi per tutti gli artisti successivi.

Alla fine del 1280 realizza gli affreschi per l'abside della Chiesa Superiore di Assisi, dove dipinge i quattro Evangelisti, la Storia della Vergine e due Crocefissioni. Nonostante gli affreschi siano oggi molto rovinati nei colori, si può comunque ammirarne le forme e la straziante drammaticità delle figure. Nella Basilica Minore realizza invece un affresco della Madonna in Trono con San Francesco.

Prima di recarsi a Pisa nel 1301, per realizzare il mosaico dell'abside del Duomo di Pisa (di cui ci rimane il San Giovanni Battista), e prima della sua morte nel 1302, dipinge la bellissima Madonna in Maestà per la Chiesa di Santa Trinita, oggi conservata alla Galleria degli Uffizi.

Cimabue in Toscana

Questo grande pittore fiorentino del Duecento, nonostante abbia lasciato poche tracce di sè, è fortemente radicato e presente in Toscana.

Nella Basilica di San Domenico ad Arezzo è conservato un Crocifisso ligneo, tra le sue prime opere.

Alla Galleria degli Uffizi di Firenze è conservata la splendida Madonna in Maestà, realizzata per Chiesa di Santa Trinita prima della sua morte.
All'interno dell'Opera di Santa Croce nella Chiesa di Santa Croce è esposto il famoso Crocifisso ligneo che fu irreparabilmente distrutto dall'alluvione.

Nel Duomo di Pisa si può invece ammirare il mosaico del San Giovanni Battista, realizzato prima della morte nel 1302.

Nel piccolo Museo di Arte Sacra di Santa Veridiana di Castelfiorentino, nel cuore del Chianti, è conservata una Madonna col Bambino attribuita a Cimabue.

Altre opere di Cimabue sono conservate al Louvre di Parigi, a New York e in altri musei nel mondo.

 


Autore: Discover Tuscany Team



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