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Via Setteponti, itinerario per motociclisti

Da Firenze ad Arezzo

In macchina o moto, rimarrai incantato dal paesaggio

La via Setteponti segue le orme di quelle che un tempo erano le rotte (o strade) etrusche e romane che collegavano i due maggiori luoghi di interesse della zona: Firenze ed Arezzo. Quest'itinerario oggi costituisce un percorso entusiasmante ed estremamente panoramico, soprattutto per coloro che vogliono provare l'ebrezza delle curve e delle strade di campagna toscane, respirandone l'aria fresca ed ammirandone le vedute, quelle tipiche da cartolina, sui vigneti, i pittoreschi borghi e gli oliveti. 

Castiglion Fibocchi: the original architecture still stands

Un tempo conosciuta come Cassia Vetus, la via Setteponti è così chiamata perchè passa sopra altrettanti fiumi e corsi d'acqua che scorrono dalle cime del Pratomagno: il susseguirsi di curve ti permetterà di vedere numerosi panorami praticamente unici sui borghi, le pievi ed il caratteristico paesaggio delle Balze, oltre le dolci e verdi vette degli appennini (1600 metri slm). Si tratta di un itinerario da percorrere con tutta calma, fermandoti spesso ad ammirare il panorama e respirando l'atmosfera senza tempo che si respira in questi luoghi.

Di seguito abbiamo messo in evidenza 8 tappe lungo il percorso, che non sono solo caratteristiche dell'area, ma ti permetteranno anche di visitare un angolo di Toscana poco frequentato dai turisti, ma ricco di ristoranti e soggetti per foto speciali.

1 - Pieve di Cascia & Museo di Masaccio 

Via Casaromolo, 25, Reggello, Firenze

La Pieve di Cascia ha una facciata decorata con una serie di archi ed un maestoso campanile in pietra, tipica toscana. All'interno, vi sono tre navate dove è custodita la prima opera d'arte conosciuta di Masaccio, datata 1422, un tempo appartenuta ad un borgo limitrofo chiamato San Giovenale. 

Qui troverai uno di quei piccoli gioielli nascosti della Toscana, il Museo di Masaccio, così denominato per via del Trittico di San Giovenale. Ulteriori informazioni sugli orari del Museo.

Un altro affascinante luogo di sicuro interesse è l'imponente Villa Mandri, che domina il versante della collina con la sua facciata del XVII° secolo (datata 1666) e due torri gemelle. Dichiarata monumento nazionale dalla Soprintendenza del Patrimonio Storico ed Artistico è, adesso, di proprietà privata e costituisce un contesto da favola dove poter organizzare matrimoni o eventi del genere.

2 - Pian di Scò & Pieve di Santa Maria

Strada SP85, Pian di Scò, Arezzo

Il paesaggio nei dintorni di Pian di Scò è caratterizzato da faggeti, oliveti terrazzati e vigneti di piccole dimensioni. Il fiumiciattolo Resco, che scorre nelle vicinanze, ci dà modo di vedere il primo dei ponti romanici che compongono la via Setteponti; nascosto come una gemma preziosa si trova il piccolo borgo di Faella, da dove si può vedere da vicino il caratteristico paesaggio delle "Balze", le cui dolci sommità sono il frutto dell'erosione, e persino oggi i resti fossili dell'era del Pliocene emergono dalla roccia, raccontandoci la storia di una terra che un tempo era completamente coperta d'acqua.

Questo affascinante e piccolo borgo nasconde la Pieve di Santa Maria, che ufficialmente risale al 1008, sebbene i fatti ci facciano pensare che possa risalire ad addirittura prima dell'anno 960. Gli esterni, sebbene ristrutturati, hanno mantenuto le loro caratteristiche architettoniche romaniche: essenziali ed estremamente austere. Gli interni sono composti da tre navate, sempre romaniche, con capitelli decorati con motivi floreali ed animali, oltre che antropomorfi, riconducibili allo stesso contesto culturale di quelli della vicina chiesa di San Pietro a Gropina.

3 - Castelfranco & Badia di Soffena

Via di Soffena, 2, - Castelfranco Piandiscò, Arezzo

Quest'area è stata, un tempo, abitata dagli Etruschi e poi dai Romani che risiedevano lungo la Cassia Vetus, ma successivamente fu del tutto distrutta dai Lombardi che si impossessarono dell'area e lasciarono, allo stesso tempo, le fondamenta per molte delle pievi che oggi popolano la vallata. La cittadina di Castelfranco fu fondata nel 1299 dalla Repubblica di Firenze nell'area conosciuta come "Terre Nuove", il cui compito era quello di servire come avamposto militare contro le minacce di Arezzo.

Il campanile, costruito prima della chiesa, serviva come torre di controllo lungo la strada della Cassia Vetus, quella originale che metteva in comunicazione il nord con il sud. Se ti fermi a guardare dalla finestra e colonnine della torre, puoi vedere la Pieve di Pian di Scò e, in un giorno con il cielo particolarmente limpido, riesci a vedere persino le vette innevate delle Alpi Apuane. La chiesa fu costruita sulle rovine di un castello della famiglia Ubertini che, nell'XI° secolo, possedeva vaste proprietà nel Valdarno Superiore. Orari e giorni per visitare Badia di Soffena.

Seriamente trasformato nel corso degli anni, l'edificio è passato da essere una chiesa ad un convento, ad un fienile per attrezzi agricoli. Fu acquistato dal demanio nel 1962 ed è stato recentemente ristrutturato e riportato alla sua originale bellezza. Oggi è aperto al pubblico che lo vuole visitare; la prima menzione della chiesa in un documento ufficiale risale al 1090, in una bolla di Papa Urbano II, con la quale assegna la chiesa ai monaci di Vallombrosa, dall'altra parte delle montagne del Pratomagno. Durante la ristrutturazione, però, sono stati portati in vita molti manufatti che hanno spostato la data di costruzione probabilmente intorno agli anni 850.

4 - Montemarciano & oratorio di Santa Maria

Bivio tra SP1 & SP6, Arezzo

Se vai troppo di fretta, correrai il rischio di perderti questo piccolo gioiello che custodisce ancora l'antica porta medievale chiamata "Porta Campana". Puoi entrare con l'auto dalla porta e visitare le stradine, o parcheggiarla e camminare in giro per il piccolo borgo - e se hai ancora tempo, prendi uno dei numerosi sentieri che ti conducono ancora più vicino al particolare fenomeno de Le Balze.

Sarprai di essere all'incrocio perchè troverai, su un lato, l'Oratorio di Santa Maria: questa piccola cappella fu costruita nel 1532 dagli abitanti del posto per ospitare al suo interno il tabernacolo ed il dipinto che si dice sia stato fonte di svariati miracoli ai pellegrini che di qui passavano durante il loro tragitto verso Roma. 

Aneddoto divertente: la chiesa è stata costruita sul confine di due comuni: la parte anteriore appartiene a Terranuova Bracciolini e l'altare ed il dipinto miracoloso è ubicato a Loro Ciuffenna.

Church near Montemarciano

5 - Loro Ciuffenna & Pieve di Gropina

Piazza Giacomo Matteotti, 5, Loro Ciuffenna Arezzo

Situato appena fuori dalla via Setteponti, questo borgo domina sullo scenario sottostante ed è stato costruito in parte con la pietra reperita intorno al fiume Ciuffenna. Ti consiglio di parcheggiare ai piedi del borgo per poi girellare per le vie del centro, fermandoti magari a pranzare in uno dei molti ristoranti locali.

Dopo pranzo vai verso la Pieve di Gropina, un bellissimo monumento architettonico caratteristico di questa zona, simbolo delle credenze religiose degli ultimi 1000 anni. Oppure puoi portarti dietro tutto l'occorrente per un pic nic e mangiare sull'erba nel prato che circonda la chiesa ed i piccolo borgo di Gropina.

Leggi qui per ulteriori informazioni

The back of the Pieve of Gropina in Valdarno

6 - San Giustino Valdarno

La località è piuttosto piccola e vanta una Pieve del XII° secolo con due capitelli molto interessanti vicini all'altare. Puoi parcheggiare l'auto e fare una piccola passeggiata lì intorno anche solo per sgranchirti le gambe, oppure puoi seguire il nostro consiglio ed andare alla piccola rotonda e fare una breve deviazione lungo la strada SP 3...

Tenuta Vitereta

(Via Casanuova, 108/1, 52020, Laterina, Arezzo)

Non solo vigneto, ma un'autentica azienda agricola: producono olio d'oliva e mangime per nutrire circa 500 pecore da cui prendono il latte per fare il pecorino. I vigneti della Tenuta Vitereta occupano 50 ettari di terra e sono dediti alla produzione di vini bianchi e rossi.

Il Borro

(Località Il Borro 1, 52024, San Giustino V.no. Arezzo)

Questo piccolo borgo dalle origini misteriose risale ad oltre mille anni fa, alcuni credono sia stato fondato addirittura dagli Etruschi. La sua posizione strategica lo ha reso un posto di vedetta ideale sulla strada romana Cassia; in seguito, è cresciuto fino a diventare un vero castello ed oggi è un luogo che si visita se si vuol deliziare lo spirito con esclusive opere di arte contemporanea...ed il palato con vini deliziosi!

7 - Castiglion Fibocchi

La strada SP1 passa esattamente nel mezzo a questo borgo, dividendolo in "vecchio" & "nuovo"

Il nome di questo luogo deriva da "Castrum Leonis de Filiis Bocchi", poi abbreviato in "Castrum de Filiis Bocchi" o Castiglion Fibocchi. Intorno all'anno 1000, divenne proprietà dei conti Guidi che volevano avere un punto strategico sulla strada che collegava la valle del Valdarno a quella del Casentino. Se ti fermi da queste parti, ti consiglio di fare una passeggiata per le strade del centro e prendere una bevuta in uno dei bar all'aperto, per vedere un pò di via vai della gente del posto ed ammirare il panorama. Ai più curiosi consiglio di cercare il piccolo angolo di Gello Bicardo, che vanta atiche origini: alcuni pensano addirittura che possa essere uno dei primi nuclei dell'area.

Di particolare interesse in questa parte della via Setteponti sono due esempi di tipici agriturismo rurali, chiamati Case Leopoldine: noterai questi due edifici squadrati dalla piccionaia sulla sommità e la caratteristica "loggia" e portico.

Typical Casa Leopoldina

Durante i mesi del carnevale in Toscana Castiglion Fibocchi ospita un evento che viene considerato una sorta di "piccolo carnevale di Venezia nelle terre di Arezzo". Secondo la tradizione, gli abitati del posto scendono in strada durante il carnevale e rendono onore all'amore per la propria città con maschere e balli, un must se ti trovi in zona durante questo periodo; altrimenti, ti consiglio di fermarti a degustare alcuni vini pregiati e famosi della zona. Sito ufficiale del Carnevale

Tenuta Sette Ponti

(71, Via Provinciale dei Sette Ponti, 52029, Castiglion Fibocchi, Arezzo)

Tenuta Sette Ponti copre un'area di 330 ettari, 50 dei quali sono vigneti - nel Valdarno, in un'area che sembra ricordare in ogni suo aspetto l'antica presenza sia dei Romani che degli Etruschi. Il nome deriva dalla sua posizione lungo la via Setteponti, il più famoso dei quali è quello di Buriano, vicino alla tenuta, costruito tra il 1240 e il 1277. Più informazioni sui vigneti

8 - Ponte a Buriano

L'impressionante ponte in pietra con sette archi fu costruito nel 1277 e molti ritengono che sia la struttura, divenuta icona nel tempo, dello scenario immortalato da Leonardo da Vinci dietro le spalle della celebre Monna Lisa. Quest'area del fiume Arno ospita la Riserva Naturale Regionale di Ponte a Buriano e Penna. Il paesaggio è principalmente caratterizzato da dolci colline sinuose che circondano il bacino d'acqua, dalla presenza occasionale di scogliere e pareti verticali così come da ampie zone paludose nella parte orientale della Riserva Naturale.

Di recente, ha avuto origine una controversia che ha come oggetto questo ponte, che sembra non sia, in realtà, quello dipinto da Leonardo nel famoso quadro: a poca distanza, infatti, a Laterina, il Ponte Romito sembra avere molte delle solite caratteristiche ed è stato persino documentato che Leonardo abbia davvero soggiornato in quest'area. L'unico modo per stabilire quale dei due sia quello autentico è andare a vederli di persona!

Is this the famous bridge in the painting the Mona Lisa?

Questo ponte rappresenta la fine dell'itinerario: da qui puoi andare in direzione di Arezzo, o se preferisci visitare altri castelli, chiese e parchi nazionali, prosegui verso il Casentino.


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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