Dopo la Sbornia del Palio

palio di siena agosto 2009photo by fairlybuoyant

Solo all’imbrunire del 16 Agosto sono riusciti a Siena a far correre il Palio dell’Assunta.

Al suggestivo e puntuale corteo storico ha infatti fatto seguito una “mossa” (partenza) dei cavalli complicatissima e nervosa durata oltre un’ora con ben tre falsi avvii.
Diciamo che la mossa è stata data più dal tramonto del sole, ovviamente indifferente all’allineamento dei cavalli, che dal mossiere.

Ha vinto la contrada che più delle altre aspettava da tempo la vittoria: la contrada “priora” della Civetta; del resto è noto che le civette sono attive nel buio e quindi la natura ha seguito le sue regole. Molto determinato il suo fantino che ha reclamato  con grandi gesti e qualche nerbata intempestiva al Leocorno il rispetto del posto assegnato ed ha poi ben gestito un cavallo già   esperto.
Si esulta  nella piccola contrada della Civetta, sorride l’Istrice  per la cuffia, irridente simbolo del più lungo digiuno di vittorie, passato alla rivale Lupa. Si rode l’Onda imbufalita con il mossiere che ha consentito la partenza quando il suo cavallo era girato dalla parte opposta a quella normale ed ora soffre gli sfottò degli avversari.
 


Sull’apprezzamento dei senesi dell’operato del mossiere, meglio non parlare. La frase più gentile (l’unica riferibile forse)  dice che  sussurrava ai cavalli anzichè berciare ai fantini.

Certo che il mossiere ha troppo pochi poteri e viene ormai da tempo condizionato da certi atteggiamenti dei fantini una volta sconosciuti. Nell’interesse del Palio qualche provvedimento deve essere preso: o si colpiscono  economicamente o si escludono dalle successive carriere.

Anche se ai senesi parrà una bestemmia di cui chiediamo scusa,  avanziamo la drastica idea di penalizzare  le contrade riottose ai richiami, facendole partire dalla seconda fila, per intenderci quella dove  era l’Onda, ma ovviamente con il cavallo voltato  nella giusta direzione. Avrebbe un forte valore deterrente.

Intanto a Siena si parla già di festeggiare con i Palii del 2010, il settecentocinquantenario della vittoria di Montaperti  sui Fiorentini. Certo che i senesi le vittorie se le fanno durare. Scommettiamo che il drappellone non sarà dipinto da un pittore della città del Giglio come stavolta.

Ma Siena è Siena, ti sorprende ma si fa amare e, come dice la  bella canzone paliesca che ha fatto da sottofondo alla diretta raitv, vieni da noi e  “t’innamorerai di questa terra color ruggine”.

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