Un giorno allo Zoo di Pistoia

Foto di Pierpaolo Putignano
Foto di Pierpaolo Putignano

L’ultima volta che visitai uno zoo ero un bambino.
Era uno zoo-safari: i visitatori entravano in alcune aree, come quella dei leoni e delle scimmie, a bordo delle loro auto.
Ai miei occhi quegli spazi grandi sembravano la savana e mi ricordavano i film di Tarzan. Non riuscivo a percepire le recinzioni e non intendevo certo farmi una passeggiata in mezzo ai grandi felini per accertarmi che ci fossero (ero un bambino saggio, all’epoca).
Lasciavo che la fantasia facesse il suo mestiere e guardavo incantanto gli animali.

Più di trent’anni dopo, volendo scattare delle belle foto e sentendo il bisogno di vedere qualcosa di diverso, ho deciso di fare una passeggiata allo zoo di Pistoia, approfittando del bel tempo.


Lo zoo si raggiunge facilmente dall’autostrada Firenze mare, uscendo a Pistoia, proseguendo per il raccordo e prendendo l’uscita Pistoia Ovest.
Il parco dista dall’autostrada circa 4 chilometri e ha un ampio parcheggio, anche se, in giorni di festa, è meglio non arrivare troppo tardi, se non si vuol correre il rischio di posteggiare all’esterno, per strada.

Lo zoo è situato in collina, immerso nel verde ed occupa un’area molto vasta. Dove è stato possibile, sono stati ricreati degli habitat per i numerosi animali ospitati.
Attualmente, è in fase di allestimento una zona per gli orsi bruni, nuova acquizione del parco. Inoltre vi sono un negozio di souvenir, un ristorante e una sala tropicale/rettilario.

Quello che colpisce è la grande varietà di animali presenti, dai più comuni (quali maiali, caviette, buoi, caprette e asini) ad animali bizzarri (come gli uistitì dal pennacchio bianco oppure i catta del Madagascar, resi famosi dall’omonimo film della Dreamworks) o semplicemente “simpatici” (come i capibara, un topo d’acqua enorme, gli orsi polari, i grandi pellicani e la sonnecchiosa testuggine gigante).
Non mancano esemplari di rara bellezza, come gli ibis rossi, o uno splendido esemplare di pavone bianco e il cigno nero.
Di estrema vivacità e forte attrattiva per i più piccoli, è il piccolo, attivissimo, branco di lupi, mentre sono i grandi felini quelli che riscuotono sicuramente l’ammirazione del pubblico: una coppia di leoni estremamente snob, una elegantissima tigre e tre magnifici esemplari di giaguari.
Non mancano i cammelli, gli struzzi, i nandu gli emù e degli alpaca dallo sguardo dolce e un po’ impaurito.
Le giraffe e gli elefanti, sono gli animali (oltre ai pavoni) più abituati al pubblico e lo dimostrano protendendo il collo e le proboscidi verso i visitatori in cerca di cibo. Nelle vicinanze, gli ippopotami dormono e il rinoceronte, forse in mancanza di una jeep da caricare, pare un po’ annoiato e rimane un po’ in disparte.

La sala tropicale ospita numerose varietà di serpenti, come il pitone reticolato, il cobra, il crotalo, l’anaconda gialla, o altri rettili, come caimani, alligatori, testuggini azzannatrici. Ma non mancano insetti, quali le blatte il millepiedi gigante, o l’insetto stecco, campione di mimetismo, perfettamente invisibile nella sua teca.
All’uscita dello zoo, ci salutano i gibboni e delle splendide are.
Non resta che pagare due euro per poter lasciare il parcheggio e tornare a casa e rendersi conto che, senza accorgersene, è la giornata è passata.

E’ giusto, a questo punto, fare una considerazione.
E’ pensiero comune (e fortemente condivisibile) che gli animali dovrebbero essere lasciati in libertà nei propri habitat naturali.
E’ anche vero, però, che in questi trent’anni il concetto di zoo è cambiato. Non è più il luogo del “freak show”, ma un posto dove si può salvaguardare l’animale, dove si cerca di inculcare al visitatore il concetto di biodiversità e si cerca di insegnargli il più possibile sulle varie specie presenti.
A tale scopo, lo zoo di Pistoia organizza gli “Incontri Bestiali” sia per i più piccoli che per gli adulti, tesi a far conoscere le caratteristiche e le necessità di specie oggi molto diffuse come animali da compagnia, al fine di favorirne una gestione adeguata e consapevole limitando il rischio di abbandoni, ed attua una buona campagna didattica di laboratori con le scuole.
Inoltre, è triste pensare che in un futuro non molto lontano, alcune specie come orsi polari, tigri ecc, potranno essere ammirati forse solamente negli zoo.
E forse i bambini di oggi, che non sono più abituati a vedere nemmeno una lucertola, potranno un giorno riflettere sul grande patrimonio che stiamo perdendo.

Per chi fosse appassionato di fotografia, un paio di suggerimenti tecnici.
E’ preferibile recarsi allo zoo la mattina presto (compatibilmente con gli orari di apertura) o all’imbrunire (considerando che la biglietteria chiude un’ora prima dell’orario di chiusura).
Sono queste le fasce orarie in cui molti animali sono più attivi.
E’ preferibile usare una reflex con teleobbiettivo (che permette di mettere a fuoco anche oltre alcune recinzioni, che non risulteranno nella foto) e possibilmente un filtro polarizzatore, dato che alcuni animali possono essere ripresi da dietro alcune vetrate. Ricordate che gli animali sono quasi sempre in movimento, non si mettono in posa o a favore di luce, per cui cercate di utilizzare tempi si scatto molto veloci, in maniera da cogliere “l’attimo fuggente”.

Per saperne di più sullo zoo di Pistoia e su tutte le specie ospitate al suo interno, questo è l’indirizzo del sito http://www.zoodipistoia.it/

About Lourdes Flores

An American living in Florence for over 10 years, Lourdes continues to explore and discover new places in Tuscany with the eyes of a tourist but with the experience of living in Italy. She shares her experiences on this blog and website, particularly offering lots of travel planning help on the Forum!