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Il castello di Poppi in Toscana: una vera sorpresa

L'idea

Ecco il piano: ammirare il panorama, fare un sacco di foto, mangiare autentici piatti tradizionali, respirare un pò della cultura locale, girellare per i negozietti dove si vendono souvenir tipicamente toscani...e per i più piccoli, aggiungere una dose di castelli medievali e leggende da paura, percorsi in mezzo alla foresta oscura e spazio in abbondanza per correre liberi e giocare.

La città

La città di Poppi è come una gemma incastonata in una valle ricca di un passato storico vario ed altrettanto misterioso: basti pensare ai santi divenuti martiri, ai soldati etruschi e romani ed alle epiche battaglie qui combattute. E poi cercare la città di Poppi. Situata a circa 65 km a sud-est di Firenze, la raggiungerete passando lungo distese di campi verdi che costeggiano il fiume Arno ed il suo tragitto attraverso le dolci colline ricoperte di vigneti di Nipozzano e Frescobaldi. Il primo posto dove fermarsi riscuoterà sicuramente un ampio successo, dato che si tratta del luogo dove mangiare la focaccia più buona al mondo, il Consumo Bar. A dirla tutta, ci sono idee divergenti sul fatto che quella con le patate sia migliore di quella con i porcini e viceversa...lascio a voi la scelta!

Perchè venire in visita qui?

Ciò che ho apprezzato di più: si tratta di un autentico tassello della storia toscana: il castello è uno dei siti più visitati della provincia di Arezzo ed un'avventura allettante per ogni età

Ricordate: è un pò isolato, per cui è bene prendere in considerazione il tempo necessario per raggiungerlo

La Consuma è il nome del passo che collega la provincia di Firenze con la valle del Casentino; raggiunge "vette" di oltre 1000 metri di altezza, con panorami mozzafiato garantiti ad ogni curva.

La strada attraversa tutta la vallata, passando in mezzo a distese di grano che sembrano perdersi all'orizzonte ed al sito storico della famosa battaglia di Campaldino, che vide impegnati su fronti avversi Guelfi e Ghibellini il giorno 11 giugno 1289; a ricordo, vi è una solenne colonna bianca con una corona di forma rettangolare, che gli abitanti del posto amano chiamare in modo affettuoso "la valigia di dante". Ulteriori dettagli in merito a questa sanguinosa battaglia sono disponibili presso il Castello di Poppi.

Il Pratello

La città di Poppi è situata in cima ad uno dei colli principali della zona, ben visibile anche da lontano non appena si oltrepassano gli Appennini e si raggiunge la Valle del Casentino. Il castello svetta maestoso come un faro luminoso nella notte, e regna indisturbato sulla vallata da oltre 700 anni. Troverete parcheggio appena fuori le mura cittadine raggiungendo la città da una strada che sembra avvolgersi intorno alla collina (vi è parcheggio anche all'interno delle mura per coloro che hanno problemi a camminare, ma preparatevi a trovare curve strette e strade a senso unico). Se riuscite ad arrivare fino in cima, troverete il posto per eccellenza dove la gente di Poppi ama rilassarsi. Il Pratello, comunemente conosciuto come uno dei circoli più "in" all'interno delle mura, era in origine il luogo dove solevano allenarsi gli antichi cavalieri. Oggi, vi si trovano un bar e cafè da cui si gode di una vista stupenda, aperti solo in primavera, estate ed i primi mesi d'autunno: qui, all'ombra del castello, ci si può sedere per ammirare il paesaggio sottostante da una prospettiva a dir poco privilegiata!

La torre e la leggenda

Il castello originale è oggi conosciuto come Torre del Diavolo - sfortunatamente in stato di costante declino - e nascosta agli occhi dei visitatori da alcuni alberi secolari, ma dalla strada sottostante è visibile, potete dare una sbirciatina mentre passeggiate in direzione dell'ufficio postale. E come ogni castello che si rispetti, la storia che si cela dietro al suo nome vi porterà a viaggiare sulle ali della fantasia!

Si dice che forse una delle prime "Vedove Nere" sia vissuta proprio qui a Poppi. Matilda, membro della famiglia che governava la città, era molto conosciuta per la sua avvenente bellezza e per il suo insaziabile appetito di uomini giovani e belli...che dopo aver trascorso del tempo con lei erano destinati a vivere solo per un altro breve periodo. Gli abitanti del posto sembravano tollerare queste sue abitudini, fino a quando un giorno scelse uno di loro. I documenti attestano che la popolazione di Poppi si rivoltò chiedendo che fosse punita.

Secondo la leggenda, fu murata viva all'interno della torre, quella stessa torre dove spesso aveva mandato i suoi amanti a morire.

Il castello

Il castello, uno dei tanti che caratterizzano il paesaggio del Casentino, si trova oggi in condizioni eccellenti - molto probabilmente perchè è rimasto disabitato sin dal 1279, sebbene la sua funzione sia cambiata svariate volte nell'arco dei secoli, da dimora di prestigio a teatro, da quartier generale durante la guerra, a sito storico e biblioteca, da luogo per celebrarvi matrimoni a hall per convention. E' una stuttura alquanto imponente; vi è da pagare un biglietto d'ingresso, ma è a dir poco irrilevante per ciò che ha da offrire.

Strutturato su più livelli, si possono visitare le stalle e gli ambienti dei domestici, le celle sotterranee (dove è stato trovato un vero scheletro), la sala da ballo, la cappella con gli affreschi originali, le stanze del piano superiore ed è possibile anche dare un'occhiata alla biblioteca Rilliana. Insieme al biglietto, viene fornito un depliant informativo in diverse lingue...per cui non vi dirò altro in merito all'edificio, ma vi incuriosirò con un pò di storia de...

La famiglia Guidi

La famiglia Guidi può esser definita alquanto formidabile ed unica sotto vari aspetti. Stabilitasi in una terra lontana dalla loro di origine, riuscirono a costruire castelli sparsi non soltanto in tutto il Casentino (molti dei quali sono tuttora visitabili), ma in tutta la parte settentrionale dell'Italia. Leggenda racconta che la famiglia Guidi fosse addirittura capace di inviare messaggi da Poppi ai confini con la Francia in meno di 8 ore, attraverso un sistema ingegnoso che faceva uso di luci (fuoco) e specchi...mi vien da ridere perchè spesso sembra esser addirittura migliore dell'odierno sistema postale...o addirittura di internet! Affacciatevi dal ponte levatoio e riuscirete a vedere il Castello di Romena con i suoi bastioni.

La famiglia Guidi si impegnò molto nell'offrire soldati per combattere contro Firenze ed aveva una reputazione che la contraddistingueva come assettata di sangue - da qui i soprannomi di alcuni esponenti come Guido Bevesangue e Guido Guerra. Nonostante fosse abbastanza potente, il fatto che non seguisse la tradizionale successione al potere per ordine di età ma che preferisse, invece, dividerlo tra fratelli causò un'inevitabile e fulminea dispersione del potere...soprattutto quando in famiglia vi erano anche più di 13 fratelli...un fattore incredibile considerati i tempi medievali (specialmente se si pensa che Guido era sempre in guerra...).

I ristoranti

Ho sempre sostenuto che tutto questo panorama non faccia altro che stimolare il mio appetito che, a Poppi, viene facilmente soddisfatto con piatti autentici della tradizione locale. La maggior parte dei miei posti preferiti si trova all'interno delle mura - o meglio, praticamente tutti - ed ognuno ha la sua caratteristica distintiva. Se preferite ammirare il paesaggio piuttosto che sedervi e degustare piatti fatti in casa, e se una birra con delle patatine è sufficiente per soddisfare il vostro bisogno di risposarvi e rifocillarvi, allora non vi è posto migliore del Bar al Pratello o sotto il Portico nelle stradine sottostanti. Entrambi sono l'ideale per sedersi e guardare un pò di andirivieni lungo le vie pavimentate.

Se preferite, invece, un tocco di romanticismo in un ambiente rinnovato con piatti moderni ma, al tempo stesso, ispirati alla tradizione, la Vecchia Cantina, con il suo arredo in elegante stile toscano e la sua lunga lista di vini, è quello che fa per voi. Per un'atmosfera più semplice, invece, dove si è letteralmente circondati dalle origini di Poppi, con un piacevole cortile esterno e piatti dai sapori forti e "robusti", la scelta cadrà sul Ristorante Casentino (ma se chiedete alle persone del posto, vi basterà domandare del ristorante "da Benito" davanti al castello!). E se questo ancora non è ciò che state cercando, niente paura, vi è un'altra opzione: un pasto leggero e senza impegno, con stuzzichini di prodotti locali, dai formaggi alle verdure e alla frutta da Emo Bruschetteria, situato vicino all'ufficio postale e dotato di posti a sedere sia dentro che fuori.

I dintorni

Dopo essersi ben rifocillati, un salto al parco nazionale per una passeggiata o una visita ad uno dei due monasteri è l'ideale - credetemi - per bruciare quelle calorie extra assunte poco prima e...per qunto riguarda la ciurma degli under 14...quell'energia che sembra non finire mai. Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nato nel 1993, vanta ben oltre 368 chilometri quadrati di foresta con alberi che svettano alti nel cielo e rendono l'aria piacevolmente più fresca, alla cui ombra vale la pena rifugiarsi soprattutto in estate, quando la colonnina della temperatura raggiunge livelli...poco sopportabili! L'enorme superficie del parco copre l'area delle montagne appenniniche tra la Toscana e l'Emilia Romagna ed include il tratto di bosco e foresta meglio preservato e più grande d'Italia oltre che ad una grande varietà di piante ed animali rari come il lupo e l'aquila reale.

In alternativa, vi sono i due monasteri nelle immdiate vicinanze, quello di Camaldoli, fondato nel 1012, con l'eremo, oggi visitabile, e l'antica farmacia dove si possono acquistare saponi naturali, liquori, caramelle e varie tipologie di tè. Un pò più distante vi è il Santuario di La Verna, oltremodo affascinante. Rifugio di San Francesco d'AssisiLa Verna fu fondato nel 1218 sulla cima di una montagna degli Appennini, da dove partono i sentieri che conducono a La Penna, oltre 1200 metri sopra il livello del mare, e da dove si gode di una vista mozzafiato sull'intera vallata - e nei giorni limpidissimi, si dice sia possibile vedere persino da costa a costa.


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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